Psicologa, Psicoterapeuta, Sessuologo clinico

Tutti noi siamo soggetti a processi in cui la psiche e le emozioni influenzano il corpo ma spesso non ne siamo consapevoli. Così quando il corpo si difende da emozioni troppo dolorose per essere sentite e vissute manifesta il proprio disagio con dei sintomi fisici.  Allora avremo bruciore allo stomaco, mal di testa, disturbi sessuali, ecc.

È il meccanismo di azione dei disturbi psicosomatici. Il corpo diviene metafora del proprio disagio psichico e veicola un messaggio che va codificato.
Che le emozioni provochino delle modificazioni corporee è abbastanza evidente. Basti pensare al fatto che l’imbarazzo fa arrossire, che l’amore fa battere il cuore e che l’ansia prima di una prova fa rallentare la salivazione.

La psicoterapia ha il compito di attribuire un significato a queste espressioni sintomatologiche.
Il sintomo  altro non è che un invito a prendere consapevolezza che l’attuale condizione esistenziale non soddisfa più le esigenze dell’individuo, che nuovi bisogni stanno comparendo e che vi è la necessità di introdurre dei cambiamenti nella propria vita.

Un aspetto fondamentale del lavoro, in psicoterapia, consiste nel per poter arrivare insieme al paziente alla comprensione delle “ferite” psichiche che nel passato hanno inciso sul processo di maturazione dell’individuo e al riconoscimento degli eventuali meccanismi di difesa allora adottati e che utilizzati successivamente in modo rigido non risultano essere più funzionali.
La “guarigione” è, quindi, conseguenza del lavoro di riappropriazione della propria storia rielaborata.  Scopo della terapia è quello di ampliare la visione del paziente in modo da permettergli di vedere altre cose, di conoscere aspetti di sé che appaiono diversi alla luce di nuovi significati.